Quando si vogliono migliorare le qualità di un particolare in alluminio, il processo più utilizzato è senza ombra di dubbio l’Anodizzazione, o ossidazione anodica. Concettualmente, possiamo assimilarla ad altri trattamenti superficiali del metallo, come Nichelatura, Brunitura, Fosfatazione e Cromatura, sebbene ognuno si distingua per sostanze utilizzate e procedure specifiche. Ciò che accomuna tutte le tecniche è la creazione di un sottile strato superficiale che va ad affinare le proprietà del pezzo sottoposto alla lavorazione.
Di seguito approfondiamo nel dettaglio l’Anodizzazione, sia Dura che Naturale, tra caratteristiche e differenze.
A Cosa Serve l’Anodizzazione?
L'Anodizzazione è un processo di elettro-ossidazione utilizzato per creare uno strato di ossido di alluminio sulla superficie di alcuni materiali, in primis le leghe di alluminio. Il trattamento prevede l'immersione del pezzo in una soluzione elettrolitica e la successiva applicazione di corrente elettrica.
Da queste operazioni si viene a formare il film di ossido anodico poroso, che presenta una elevata durezza, resistenza all'usura e alla corrosione. Il rivestimento agisce anche come isolante elettrico, perfetto per applicazioni in cui è richiesta una barriera dielettrica affidabile.
Va notato che la lavorazione può essere influenzata da una serie di fattori, tra cui la composizione chimica dell'alluminio, la temperatura dell'elettrolita, la durata del processo e l'intensità della corrente elettrica utilizzata.
Tuttavia, quando eseguita correttamente, l'Anodizzazione fornisce una protezione eccellente per le leghe di alluminio, al contempo migliorandone le proprietà meccaniche e chimiche. Per tale ragione è consigliabile rivolgersi solo ai professionisti del settore, che abbiano una comprovata esperienza nella meccanica di precisione.
Come si fa l’Anodizzazione
Per ottenere un’Anodizzazione efficace è indispensabile che la superficie del pezzo da trattare sia completamente pulita. Si rende dunque necessario effettuare dei trattamenti preliminari, al fine di sgrassare e detergere: un passaggio apparentemente banale, senza il quale non sarebbe possibile procedere in modo ottimale. Queste operazioni possono includere la sgrassatura, il decapaggio alcalino o il decapaggio acido.
Dopodiché, si procede immergendo il pezzo in una soluzione di acido solforico al 20%, per poi rilasciare corrente elettrica: al particolare si applica la corrente anodica, al catodo quella catodica. Così facendo, si liberano ioni di ossigeno, che a loro volta creano legami con atomi di alluminio: ciò che ne deriva è l’ossido di alluminio che va a rivestire la superficie del pezzo.
Le fasi del processo non finiscono qui e possono servire interventi successivi. Una delle caratteristiche dello strato di ossido, infatti, è la porosità, che può essere sfruttata per la colorazione. Così la lavorazione assume i tratti di un’azione estetica oltre che funzionale, agendo sull’aspetto del particolare.
Dopo essere stato applicato, il colore viene poi fissato tramite fissaggio a caldo o a freddo: il primo utilizza acqua a 95 gradi; il secondo una soluzione di nichel fluoruro a temperatura ambiente. La scelta dell’uno o dell’altro dipende dalla destinazione d’uso del manufatto.
In base all’intensità del trattamento, si distingue tra l'Anodizzazione Dura, che produce uno strato di ossido più spesso e resistente, e l'Anodizzazione Naturale, utilizzata soprattutto per scopi estetici.
Anodizzazione Dura
L'Anodizzazione Dura viene impiegata principalmente in ambito industriale o in contesti che richiedono un intervento finalizzato al miglioramento delle proprietà fisico-meccaniche di un pezzo. La struttura dell'ossido di alluminio è identica in entrambi i tipi di lavorazione. Essa è costituita da colonne esagonali disposte a nido d'ape, e lo spazio vuoto presente al loro interno è comunemente chiamato "poro".
Nel caso dell'Anodizzazione Dura, i pori sono di dimensioni ridotte, generalmente comprese tra i 20-40 nm, il che conferisce allo strato una configurazione fitta e compatta. Questo, insieme allo spessore maggiore del film, contribuisce alla sua elevata resistenza. Tuttavia tali fattori determinano anche l'assunzione di un colore scuro, tendente al nero, che rende difficoltosa la tintura del pezzo.
Anodizzazione Naturale
L'Anodizzazione Naturale, o Anodizzazione Decorativa, è invece indicata per applicazioni di tipo ornamentale. Il trattamento non ha come obiettivo principale il miglioramento delle prestazioni, ma mira invece a uniformare e migliorare l'aspetto estetico del manufatto.
Il potere protettivo dell'Anodizzazione Naturale è ridotto rispetto alla sua controparte, a causa delle dimensioni maggiori dei pori, che solitamente oscillano tra i 50-100 nm. Anche lo spessore, conseguentemente, diminuisce: queste caratteristiche si riversano sull’estetica della superficie, che diviene di color grigio chiaro e facile da tingere.
Scopri le Lavorazioni Bonanomi
Dal 1946 Bonanomi opera nel settore con impegno e passione.
La qualità è al centro di tutto ciò che facciamo: i prodotti vengono sottoposti a controlli accurati durante l'intero processo produttivo e testati prima della consegna al cliente, accompagnati da un certificato di collaudo e conformità. Inoltre, il nostro ufficio tecnico è sempre a disposizione per offrire soluzioni personalizzate e soddisfare specifiche esigenze.
Un parco macchine utensili all'avanguardia ci consente di offrire una vasta gamma di servizi di lavorazione conto terzi, tra cui Fresatura, Foratura, Alesatura e Rettifica, con un'attenzione particolare alla precisione e all’affidabilità dei risultati finali.