Il mondo della meccanica di precisione interessa numerose lavorazioni e processi manuali. Tra questi, uno dei più versatili e flessibili è la saldatura MIG/MAG.
Per MIG e MAG si intendono due tipologie di saldatura che prevedono l’uso di un gas di protezione, ed è proprio quest'ultimo che distingue i due procedimenti. Entrambi sono molto utilizzati perché riducono i costi di lavorazione e sono adatti a reggere elevatissimi ritmi produttivi.
Vediamo nel dettaglio cos’è il processo di saldatura MIG/MAG e come funziona, cosa significano gli acronimi MIG e MAG e la differenza tra i due processi.
Cos’è e come funziona la saldatura MIG/MAG
Il procedimento di saldatura MIG/MAG si sviluppa subito dopo la seconda guerra mondiale, e cresce esponenzialmente in popolarità perché molto economico e rapido. A livello tecnico, si parla di saldatura a filo elettrodo fusibile continuo protetto da un gas di copertura.
Il processo parte da un generatore: la corrente erogata produce un arco elettrico tra il filo elettrodo fusibile e il materiale che sarà successivamente saldato.
Nel momento in cui la lavorazione inizia, un gas di protezione fluisce dalla torcia al bagno di fusione per stabilizzare l’arco prodotto dalla corrente e per proteggere il materiale dal contatto con i gas atmosferici. Il metallo del filo per saldatura MIG/MAG, fondendo, si unisce al bagno di saldatura.
Cosa significa saldatura MIG/MAG?
Gli acronimi MIG e MAG si riferiscono al gas di protezione utilizzato durante il processo di saldatura, nel dettaglio:
- MIG sta per Metal Inert Gas: in questo processo di saldatura è utilizzato un gas inerte, quindi che non reagisce con il bagno di fusione. Esempi di gas inerti sono l’argon e l’elio;
- MAG sta per Metal Active Gas: il gas coinvolto nella saldatura MAG è attivo, quindi partecipa chimicamente al processo di fusione. Tra i gas attivi più utilizzati troviamo l'argon con una percentuale di anidride carbonica e l'ossigeno.
Quali differenze ci sono tra la saldatura MIG e MAG?
Quindi, è meglio scegliere un gas inerte o attivo? La scelta tra una saldatura MIG o MAG non influenzerà la qualità del risultato finale, si tratta invece di una decisione basata semplicemente sulle proprietà del metallo coinvolto.
L’argon della saldatura MIG, come detto, non si mescola con gli altri elementi del processo di saldatura, trasportando la corrente più facilmente e impedendo il contatto del bagno di fusione con i gas atmosferici. In questo modo diventa possibile disossidare alcuni materiali, come l’alluminio, per il quale è molto utilizzata la saldatura a MIG.
Per quanto riguarda invece i processi MAG, l’anidride carbonica ha maggiore potere di penetrazione e aumenta la stabilità dell'arco elettrico su materiali come l’acciaio o l’acciaio inossidabile.
Pro e Contro della saldatura MIG/MAG
Come detto, la saldatura a filo continuo MIG/MAG è un processo estremamente produttivo e permette di gestire ritmi molto elevati: il filo non termina, quindi non è necessario sostituire l’elettrodo. Le lavorazioni MIG e MAG si prestano al trattamento di una vasta gamma di metalli, grazie alla possibilità di regolare i parametri del gas di protezione e del generatore. Inoltre, le macchine saldatrici MIG/MAG si trovano in commercio a prezzi inferiori rispetto a macchinari necessari per altre tipologie di saldature.
Nonostante l’apparente semplicità del procedimento, una buona formazione è essenziale per portare a termine un lavoro ben fatto. Se si sceglie di saldare con processo MIG/MAG, è necessario attrezzare spazi chiusi e non ventilati, in modo da non disperdere il gas di protezione nell’atmosfera.
Un altro difetto della saldatura MIG/MAG può derivare dall’errata impostazione dell’apporto termico. Non regolando i parametri del gas di protezione, infatti, la saldatura potrebbe rovinarsi: un apporto termico troppo alto porterà ad un’eccessiva penetrazione, se troppo basso, invece, potrebbe non produrre alcuna fusione.
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